CURIA GIULIA

  Situata nei pressi dell'Arco di Settimio Severo, la Curia Giulia
  venne fatta costruire da Cesare ma venne terminata soltanto 
  da Augusto nel 29 a.C. Questo edificio venne costruito in 
  quest'area per permettere l'accesso diretto al Foro di Cesare 
  inaugurato dal dittatore nel 46 a.C.
  L'aspetto attuale della Curia (a parte i restauri in epoca mo-
  derna) č dovuto a un rifacimento svolto da Diocleziano per 
  sistemare i danni causati da un incendio nel 283 d.C.; come 
  costruzione č uno degli edifici tardo-antichi meglio conser-
  vati in tutta Roma. L'ottima conservazione del monumento
  č dovuta al fatto che nel VII secolo venne trasformato in 
  chiesa (chiesa di San Adriano). 
  I muri perimetrali in mattoni, alleggeriti da archi di scarico e
  interrotti da grandi finestroni sulla facciata, in origine nella 
  parte inferiore erano coperti da lastre di marmo di cui rimane
  ben poco (sulla sinistra dell'ingresso sono visibili ancora dei 
  resti).
  Salendo una rampa di scale di etā moderna, si entra dentro la
  Curia; il portale d'ingresso in bronzo č solo una copia del-
  l'originale che č stato portato a San Giovanni in Laterano nel 
  XVII secolo. L'interno (con il soffitto posto a un'altezza di 21 
  metri) mantiene ancora gran parte della pavimentazione di 
  epoca diocleziana formato da lastre marmoree con intarsi di 
  marmi pregiati. Sulla destra e sulla sinistra vi sono tre gradini
  bassi che venivano utilizzati come sostegno per i seggi dei 
  senatori (circa 300); guardando verso il fondo, al centro č si-
  tuata la pedana della presidenza con in fondo la base che 
  serviva a sorreggere la statua della dea Vittoria, rimossa dalla
  Curia nel 384-385 d.C. su ordine di Sant'Ambrogio. Al posto 
  della statua ne č stata messa attualmente un'altra in porfido 
  che rappresenta un togato, rinvenuta alle spalle della Curia.
  Sulle pareti dei lati lunghi si aprono tre nicchie per parte, 
  con copertura alternativamente piana e ad arco, inquadrate 
  da colonnine rette da mensole e destinate ad ospitare statue
  onorarie.
  All'interno della sala sono collocati due grandi rilievi di mar-
  mo, detti Plutei di Traiano, rinvenuti nei pressi del fico, della
  vite e dell'ulivo. In essi sono rappresentati due episodi salienti
  dell'attivitā di Traiano nel Foro: il rilievo di sinistra di sinistra 
  raffigura un gruppo di inservienti che, alla presenza dello stes-
  so imperatore, si prepara a distruggere i registri dove erano 
  scritti i debiti contratti dai cittadini romani nei confronti del 
  fisco, debiti cancellati dopo la conquista della Dacia (alle spalle
  degli inservienti sono visibili i seguenti edifici partendo da si-
  nistra: un albero, la statua di Marsia, la Basilica Giulia con le 
  sue arcate, uno spazio vuoto corrispondente al vicus Iugarius,
  il Tempio di Saturno, un arco trionfale e il Tempio di Vespasia-
  no e Tito); il rilievo di destra rappresenta Traiano nel momento
  dell'istituzione degli alimenta, gli aiuti economici destinati a 
  sostenere i bambini e le famiglie romane bisognose (qui sono 
  visibili i seguenti edifici partendo da destra:  la statua di 
  Marsia, uno spazio vuoto che rappresenta il vicus Tuscus, 
  il Tempio dei Castori, un arco che dovrebbe probabilmente 
  essere l'arco fatto costruire da Augusto per ricordare la vittoria
  di Azio del 31 a.C. e una struttura con rostri identificata con la 
  tribuna situata davanti al Tempio del Divo Giulio).
  Le facce opposte di entrambe i rilievi sono ornate dalle figure 
  di un toro, di una pecora e di un maiale, animali destinati ai 
  sacrifici solenni.

VERSIONE SOLO TESTO

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