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Situata sotto il larario della Domus Flavia, la casa dei Grifi è la più antica fra le case repubblicane fino ad ora trovate sul Palatino. Era costruita su due piani, ciascuno con il suo in- gresso indipendente. Il piano superiore era disposto intorno a un atrio (o peristilio) con un impluvio in peperino. In se- guito (forse in età augustea) sopra la casa venne edificata una altra costruzione di cui rimangono dei muri e parte di un pa- vimento con lastre di marmo. Al piano inferiore si accede tra- mite una scala; qui sono visibili solo otto stanze. La casa ven- ne costruita alla fine del II secolo a.C. e venne restaurata in- torno alla metà del I secolo a.C.; rimase in uso in età neronia- na, ma sparì definitivamente sotto la costruzione della Do- mus Flavia. Ai piedi della scala sulla sinistra si può accedere a una stanza (B) con soffitto a doppia volta coperto di stucchi; la stanza prendeva la luce solamente da un lucernaio sul soffitto; la de- corazione delle pareti era abbastanza semplice: un basso plinto di sottili pilastri è sormontato da colonne dietro le quali sono riprodotti specchi di finti marmi policromi e file di bu- gnato in prospettiva mentre una cornice continua correva alla sommità delle colonne. Andando dalle scale a destra si giun- ge in un piccolo vano (A) ricavato tra il muro e le fondazioni domizianee. Proseguendo si giunge nella stanza (C); della decorazione presente rimane solo quella della parete a sini- stra dove viene ripetuta la decorazione della stanza B. An- dando a sinistra si accede a un grande cubicolo (D) con le pa- reti interamente conservate con decorazioni su tre piani di di- versa profondità; nell'alcova è dipinta un'edicola, fiancheg- giata da due colonne con timpano. La stanza F ha subito no- tevoli danni, come dimostrato dalla parete di sinistra grave- mente dissestata; il pavimento è a mosaico con decorazione a losanghe, tagliato da un muro di età neroniana. La decora- zione pittorica della stanza riprende quella delle altre stanze; il tetto era a volta e realizzato in stucco, con fasce ripartite in quadrati e losanghe. I recenti scavi hanno rimesso in luce una altra stanza di forma irregolare (G); qui è riconoscibile un ve- stibolo o corridoio per il piano inferiore. La parete settentrio- nale era lunga oltre sette metri e scandita da finestre a bocca di lupo che servivano ad illuminare anche le stanze all'interno. La decorazione pittorica proponeva lo schema di un finto porticato con colonne e pilastri angolari che si elevano da un podio. Nella zona superiore è distinguibile una trabeazione dorica, con triglifi e guttae; chiude il portico una copertura a lacunari. |