L'arena del Colosseo, delle dimensioni di 76 metri per 46, era costituita da un tavo-
lato ligneo cosparso di sabbia (di cui è stata ricostruita una piccola porzione dimo-
strativa situata dal lato orientale). Durante gli spettacoli veniva eretta intorno al pe-
rimetro un'alta e robusta rete metallica sorretta da pali, sormontati da zanne d'ele-
fante che servivano da spuntoni, e provvista in alto di rulli d'avorio che impediva-
no ad animali come tigri e leoni di aggrapparsi ad essa se tentavano di scavalcare la
rete. Per maggiore sicurezza dovevano esserci numerosi arcieri posizionati dentro
nicchie (che sono ancora visibili) poste sul podio (alto 3.6 metri circa) dal quale co-
minciavano le gradinate della cavea.
Per accedere all'arena dell'anfiteatro c'erano due ingressi situati in corrispondenza
dell'asse maggiore, ingressi conosciuti rispettivamente con i nomi di Porta Trium-
phalis e Porta Libitinaria: il primo accesso, situato ad ovest, veniva utilizzato dai
gladiatori per il loro ingresso nell'arena, mentre il secondo accesso, posto a est,
era quello dal quale venivano portati via i corpi senza vita dei combattenti (infatti
Venere-Libitina era a Roma la dea protettrice dei sepolcri che veniva venerata in
un bosco sacro situato vicino alla necropoli dell'Esquilino).
Si aveva dalle due porte facile accesso (tramite delle scalette ripide) ai sotterranei
(immagine 1, immagine 2) nei quali venivano ospitati gli animali e l'armamento per
i gladiatori necessario ai giochi.
Le strutture ipogee, portate a termine per ordine di Domiziano, erano suddivise in
quattro quadranti tramite i corridoi posti all'altezza degli assi maggiore e minore.
In questi corridoi si apriva una serie di percorsi paralleli, sia rettilinei che curvi-
linei, oltre che diversi ambienti.
Lungo il muro perimetrale erano sistemati anche dei vani di servizio, originaria-
mente voltati, e in seguito ripartiti in cellette disposte su due piani.
Per sollevare in superficie dai sotterranei i materiali scenici, venivano utilizzati dei
sistemi articolati con contrappesi e piani inclinati; sono una conferma della pre-
senza di tali macchinari i fori ancora visibili nella pavimentazione dei corridoi, in
antico utilizzati per la messa in opera di argani per l'alloggiamento dei contrappesi.
Il corridoio centrale continuava come lunghezza al di sotto dell'ingresso orientale e
metteva in collegamento i sotterranei del Colosseo con il Ludus Magnus, la vicina
scuola gladiatoria.
Le strutture oggi visibili sono quel che rimane dei numerosi interventi di restauro
avvenuti negli anni successivi, realizzati principalmente a causa dei terremoti e dei
violenti incendi che distrussero più volte la pavimentazione in legno dell'arena e
grandissima parte degli arredi mobili sotterranei.
In seguito, dopo l'abbandono del Colosseo dovuto anche alla chiusura dei giochi
gladiatori, l'arena andò in parte sepolta, fortunatamente però fu mantenuta per la
maggior parte inalterata così da farla giungere fino a noi.